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Tra storia e leggenda la figura del condottiero che scacciò i Norvegesi dalle Ebridi

Somerled, primo Signore delle Isole

Ni h-eibhneas gan Chlainn Domhnaill � Ni comhnairt bheith 'ne n-eagmhais
Non c'è felicità senza Clan Donald � E non c'è forza

Il primo fra i re gaelici a fregiarsi del titolo di Signore delle Isole fu Somerled, che nel 1158 annientò la supremazia norvegese sulle isole a Nordovest della Scozia. Da lui prese origine il Clan Donald.

Le cronache descrivono Somerled, figlio di Gillebride na h' uaimh, come un uomo di indole temperata, dal fisico solido e ben proporzionato, dall'occhio penetrante, di media statura e di rapido discernimento e narrano le sue gesta tratteggiando la figura di questo re dei Gaeli come quella di un eroe delle antiche saghe.

Il Libro di Clanranald , un manoscritto gaelico di Ian Lom MacVurich, bardo dei MacDonald di Keppoch, narra che Gillebride nel 1130 viveva con il figlio Somerled, poco più che un ragazzo, ma saggio e coraggioso quanto un uomo fatto, in una caverna del Morvern.

Gillebride na h' uaimh (Gillebride della caverna) era un nobile della terra di Alba, diretto discendente dell'antica stirpe del regno di Dal Riata, che aveva perduto i possedimenti e fortuna a causa delle scorrerie dei Norvegesi e da anni combatteva contro di essi una guerriglia feroce, ma inutile.

Una mattina gli si presentarono davanti gli uomini dei MacInnis e dei MacGillivray, che avevano perduto il loro capo durante un attacco dei Vikinghi, chiedendo del giovane Somerled, che il consiglio degli anziani aveva scelto come nuovo condottiero delle due famiglie.

Gillebride disse loro che il figlio era andato a pesca di salmoni ed indicò dove avrebbero potuto trovarlo. Quando i clansmen raggiunsero Somerled egli li ascoltò con attenzione, poi con un'espressione seria e grave negli occhi disse loro:- Oggi mi ero riproposto di catturare il salmone più bello del fiume, quello che vedete guizzare là avanti: accetterò la vostra proposta se riuscirò a prenderlo in un sol colpo. �

E così fu, perché il salmone, animale della saggezza, quasi si gettò da solo fra le mani del giovane pescatore. Così il giovane Somerled radunò gli uomini dei clans, fece loro giurare obbedienza ed ordinò di accendere molti fuochi di bivacco nella brughiera, quella notte, per far credere ai razziatori che li attendeva un gran numero di armati. Alla mattina si portò con la sua gente in cima ad un'altura per spiare i pirati vikinghi.

I predoni del nord erano accampati presso le loro navi e superavano di gran lunga il numero dei guerrieri dei MacInnis e dei MacGillivray.

Somerled, allora, invitò i suoi a non perdersi d'animo, disse loro di uccidere e scuoiare le mucche che pascolavano nei campi vicini in modo che ogni uomo potesse portare con sé una pelle; fece poi passare i propri uomini sul fianco della collina per tre volte: una volta con i loro abiti, una seconda con la pelle di mucca portata come mantello con il pelo all'esterno e una terza sempre con la pelle di mucca, ma con il pelo all'interno.

In questo modo i Norvegesi credettero di vedere tre distinte schiere di armati pronti ad assalirli, furono presi da timore e corsero verso le loro navi.

Somerled, allora, condusse i suoi uomini all'attacco, si lanciò contro il primo pirata che riuscì a raggiungere, lo uccise e gli strappò il cuore dal petto.

I vikinghi furono inseguiti e ricacciati in mare e mai più tornarono nel Morvern.

Dopo questa vittoria Somerled iniziò la riconquista delle terre dei suoi avi nell'Argyle e riunì sotto la sua potestà il territorio dell'antico regno di Dal Riata; voleva, però, divenire padrone anche delle isole del Nordovest, quindi pensò di chiedere in moglie la figlia di Olaf il Rosso, Signore di Man.

Narra Hugh MacDonald di Sleat nella Storia dei MacDonalds che Somerled si recò a Man quando Olaf stava salpando per una spedizione contro alcuni capi ribelli dell'isola di Skye.

Somerled si offrì di fornire aiuto con le sue due navi al re di Man, in cambio della mano della figlia Ragnhilda; Olaf rispose che avrebbe accettato l'aiuto di Somerled come omaggio, ma mai e poi mai gli avrebbe concesso la mano della sua figliola.

Somerled, però,aveva in sé la saggezza del salmone: finse di accettare quanto il re di Man gli aveva detto e preparò un piano.

Quando venne la notte e le navi stavano alla fonda, mandò il suo carpentiere a praticare di nascosto dei fori nella chiglia della nave ammiraglia della flotta di Man e glieli fece turare con una mistura di burro e sego.

La mattina la nave di Olaf non appena fu in mare aperto, iniziò ad imbarcare acqua, perché la violenza delle onde strappò via i �tappi� di sego e burro.

Prontamente Somerled si recò in soccorso del re di Man e gli mandò il suo carpentiere a riparare la nave: in cambio dell'aiuto chiese ed ottenne la mano della figliola del re.

Fin qui la storia e la leggenda si fondono a tal punto che è difficile tracciare un confine netto fra gli avvenimenti realmente accaduti e le creazioni dei poeti; certo è che Somerled nel 1140 sposò Ragnhilda, figlia di Olaf il Rosso, iniziò a costruirsi una flotta e nel giro di pochi anni dalle due iniziali, arrivò a poter contare su 83 galere.

Dopo la morte di Olaf, Somerled si scontrò con l'erede di lui Godred e il 6 gennaio del 1156 condusse la propria flotta contro le navi del re di Man.

Lo scontro fu durissimo, lungo un giorno ed una notte; alla fine Godred fu sconfitto, ma Somerled si ritrovò con buona parte delle navi affondate.

I due re firmarono un trattato in base al quale Godred rimaneva il signore di Man e delle Ebridi a Nord dell'Ardnamurchan, mentre passavano sotto il dominio di Somerled tutte le Ebridi a Sud dell' Ardnamurchan.

Somerled, allora iniziò ad armare una flotta costituita da navi più piccole e veloci delle skuta vikinghe, fornite di due innovazioni tecniche, che si rivelarono fondamentali in battaglia: il timone con i cardini, posizionato al centro della poppa, che dava grande facilità di manovra e la coffa, posta sulla testa dell'albero, dalla quale gli arcieri e i frombolieri potevano bersagliare gli equipaggi nemici.

Nel giro di due anni arrivò a possedere una flotta di 160 di queste nyvaig (piccole navi), che avevano come base la baia di Lagavulin, sulla costa meridionale di Islay.

Nel 1158 attaccò nuovamente Man, la mise a ferro e a fuoco, scacciò Godred, che fuggì in Norvegia e si proclamò Signore delle Isole.

Taish MacGillechattan

macdonald of the isle